L’arte di accoppiare birra e cibo è andata ben oltre le lager leggere e i piatti speziati.
Di Hilary Sturzaker
Una pinta di lager e del curry? Forse… Per chi deve ancora iniziare. C’è un mondo da scoprire sull’accoppiamento cibo/birra, e un viaggio notturno alla ricerca del pollo jalfrezi e del naan all’aglio potrebbe aprirvi gli occhi.
Spero di potervi offrire un po’ della mia saggezza in modo da far spendere le vostre gemme di birra e tenervi a distanza dal Pinot Grigio che giace sul fondo del frigorifero. Non si sa mai, ma in un futuro potreste aver sostituito definitivamente il vino con la birra, o almeno il pensiero c’è.
Negli ultimi tempi, le birre artigianali sono sempre più presenti sugli scaffali dei bar e in quelli delle enoteche, è diventato ovvio e prevedibile pasteggiare accompagnando la cena con un bicchiere di vino, tanto che questa abitudine sta passando lentamente in secondo piano. L’accoppiamento birra e cibo è arrivato! La bevanda nazionale anglosassone è passata dai sottobicchieri dei pub più malandati alla guida Michelin, attraversando tutto ciò che sta nel mezzo.
La birreria di Edimburgo Innis & Gunn, serve delle particolari birre definite ‘oak age’ dotate di un sapore molto profondo che però rimane molto morbido e poco amaro. L’abbinamento di queste birre con il cibo rende il loro gusto molto più complesso e consente di assaporare e apprezzare diversamente la ricchezza dei loro sapori.
La prima cosa che ti passa per la testa è: “non dovevo ordinare una birra insieme al tagliere di formaggi”. Fermate l’orologio! Bere una birra artigianale non è il classico ‘pinta dopo pinta dopo pinta’. È molto meglio e decisamente più soddisfacente berla poco per volta. È giunto il momento di ridimensionare la classica pinta.
A questo punto, con il nostro bicchierino a portata di mano siamo pronti per partire, lasciamo che sia il formaggio a parlare.